sabato 13 aprile 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Lucito (Molise - rete BELC)

 


 giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno scelto di inserire Lucito nella rete internazionale de 'Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo'.




Lucito è posto in una valle popolata di uliveti che va digradando verso le sponde del fiume Biferno. La parte settentrionale è coronata da colline, rivestite sulla cima di querceti e ai fianchi di alberi da frutto. Il paese si trova a 460 metri sopra il livello del mare, con clima temperato e costante. Il territorio è bagnato dal fiume Biferno, mentre i colli prendono diverse denominazioni: Serramorice, Casino, Li Monti, Colle Pagliariello, Colle delle Streghe, Ferrara, S. Angelo Altissimo.



Sembra che l’etimologia di Lucito derivi da “lucus”, bosco consacrato alla divinità, ovvero da saliceto, volgarmente “sauceto”, da cui potette derivare Luceto. Anticamente lo stemma di Lucito era costituito da un braccio con in mano un ramo di quercia sormontato da una stella. Attualmente lo stemma è composto da una “L” con tre stelle in campo azzurro, circondato da un ramo di quercia ed uno di ulivo, alberi caratteristici del territorio. La nascita del borgo deve essere fatta risalire all’ epoca della dominazione longobarda, quando pastori e agricoltori, per sfuggire alle invasioni, si rifugiavano nelle caverne scavate nel tufo della collina denominata “Colle a grotte”, su cui poi è sorto Lucito. Al borgo storico, che si sviluppa lungo il pendio della collina, si accedeva tramite la “Porta Maggiore”, adiacente al palazzo marche sale. Le case alte e serrate dei lati fungevano da bastioni. L’assetto urbano era stato progettato secondo criteri di fortificazione, considerando le frequenti invasioni e saccheggi a cui questi territori erano soggetti. Le prime notizie dei feudatari di Lucito si hanno nel 1188, quando Gionata di Balbano, signore del feudo, partecipò con gli altri paesani alla prima crociata in Terra Santa per la liberazione del Santo Sepolcro. Alla fine del 1200 il feudo passò dai signori Caracciolo alla famiglia di Sangro. Nel 1560 Vittoria e Lucrezia di Sangro, entrambe monache, donarono il feudo alla madre Adriana Tomacello, che sposò Alfonso Piscicelli. Nel 1655, i creditori di Piscicelli ottennero la vendita all’asta dei suoi feudi, decretando così la separazione di Castelbottaccio e Lucito (acquistato quest’ultimo dal marchese Francesco Capecelatro). Molto interessante, da vedere, è il Palazzo Capecelatro, un edificio dalle origini molto antiche, risalenti al medioevo, quando le funzioni erano prevalentemente militari. Con la sua notevole mole domina sia il borgo che la vallata sottostante. Al Palazzo ed al borgo si accede a Nord attraverso la “Porta Maggiore”, costituita da un arco a sesto acuto, posta sotto il Palazzo stesso, e dalla “Porta a Piedi”, posta a Sud. Il palazzo, cui si accede attraverso un ampio portale, è costituito da due piani inferiori oltre al piano nobile. Molte opere di ammodernamento lo hanno privato si elementi di arredo fisso e di finiture di sicuro interesse, pur restando in opera tutto l’apparato originario delle strutture orizzontali sia voltaree che lignee, nonché i portali in pietra, le mensole di finestre e balconi ed altri elementi significativi come le cornici in pietra lavorata, le iscrizioni, gli stemmi.





Da visitare c’è anche il Palazzo De Rubertis, la cui costruzione è collocabile nella prima metà del XVII secolo, uno dei primi edifici di una certa importanza ad essere stato costruito fuori dalla cinta muraria seicentesca del centro abitato di Lucito e, quindi, ad essere stato sottratto alla protezione del Castello Marchesale. L’elemento più interessante è la facciata principale d’austera ed elegantissima fattura, eseguita da maestri scalpellini napoletani su progetto di un noto architetto (Vanvitelli). La facciata si compone di un triplice ordine: Dorico, Ionico e Corinzio, scanditi da lesene semplici e da accoppiate e segnate da trabeazioni. Il Palazzo De Rubertis è una tipica residenza urbana di una famiglia borghese del ‘700, costituendo un esempio ed una testimonianza di un preciso periodo storico.

Per quanto riguarda l’architettura del Palazzo de Rubertis-Perrotti ancora oggi corrisponde abbastanza fedelmente al progetto di ampliamento voluto da Michele de Rubertis, che tra il 1790 ed il 1810 ne effettuò la ristrutturazione. In quella occasione, alla corte aperta (risalente al 1600), che attualmente costituisce l’androne interno di ingresso, venne incorporato il preesistente edificio tale da realizzare un palazzo di struttura murattiana. Infatti anche l’affacciata sulla gradinata che conduce alla piazza che attualmente si presenta in pietra a vista, in origine era interamente intonacata in rosa con fregi alle ornie e al cornicione in bianco secondo la moda dei primi dell’800. Il giardino posteriore venne creato verso il 1810 su disegni del botanico napoletano Mario Tenore, ideatore del “Real Giardino delle Piante”, l’attuale Orto Botanico di Napoli, amico di Giuseppe de Rubertis, figlio di Michele.



Tra i monumenti particolarmente importanti si segnala: la Cappella di S. Gennaro, che venne fondata nel 1731 dal Marchese Francesco Capecelatro. Il piccolo tempio, dedicato a S. Antonio Abate, protettore della famiglia Capecelatro, era congiunto al Palazzo Marchesale, da cui si accedeva con una scala a chiocciola attraverso un piccolo campanile. Nel 1767, l’Università di Lucito autorizzò i lavori di ampliamento, concernenti la realizzazione di una volta a pietra su una strada posta ad oriente, a condizione che nel tempio venisse celebrata una messa quotidiana e si desse pubblico accesso a tutti i cittadini. Il secondo ampliamento risale al 1777, quando fu realizzata la parte lungo i lati posti a Nord (Piazza pubblica). Nel 1805, a causa di un terremoto, crollò il locale ad uso sagrestia. Venne così acquistato il suolo posto a Sud e con quest’ultimo ampliamento la Chiesa assunse quella che è poi venuta la forma definitiva. Quando nel 1808 i Capecelatro cessarono di reggere Lucito, poiché sotto Gioacchino Murat fu abolita la feudalità, la Chiesa passò con tutti i suoi beni alla Diocesi. Fu sconsacrata nei primi anni del Secolo e non si conoscono i motivi. L’abbandono e l’incuria portarono l’edificio ad una soglia quasi di irreversibilità. Il sisma del 1980 contribuì ad apportare ulteriori dissesti. Crollò una delle volte dell’edificio, con la perdita di una interessante testimonianza di struttura voltata leggera settecentesca. A seguito di questo avvenimento venne realizzato un intervento di sistemazione strutturale dell’edificio e di restauro delle facciate esterne. I lavori di completamento sono stati ultimati il 31 ottobre del 2001. Attualmente l’ex cappella è adibita a sala convegni e teatro; la Chiesa dell’Immacolata Concezione, chiamata comunemente “Cappella del ponte”, che fu edificata alla fine dell’Ottocento conserva un bell’altare, un tabernacolo sovrastato da una lapide raffigurante un ostensorio ed un ambone in pietra locale, proveniente dall’ex Chiesa del Convento dei Padri Mannarini. Nella Cappella sono conservati l’antico organo a canne positivo ed un confessionale in legno intarsiato dell’inizio secolo Novecento. La Cappella, inoltre, è pregiata di un grande Crocifisso e di varie statue, tra cui quella dell’Immacolata Concezione; la Chiesa di S. Rocco esisteva già nel secolo XVI ed era sede della Congrega del Purgatorio. È posta nella coda del paese, vicino alla scarpata della Chiesa Madre, subito fuori le antiche mura. Al suo interno si possono ammirare: un bell’altare in pietra locale, stucchi di notevole fattura, antichi lampadari e la statua di San Rocco (1700), nella sua nicchia sopra l’altare, scolpita dallo scultore campobassano Di Zinno, autore anche della statua di S. Nicola; la Cappella di S. Nicola sorge in aperta campagna, a circa cinque chilometri dal centro abitato, presso S. Angelo Altissimo, a 850 metri sul livello del mare. È stata eretta intorno al 1867 per le solerti cure del buon sacerdote don Nicola di Carlo, che ottenne l’autorizzazione dal Prefetto della Provincia per la riedificazione della Cappella nel luogo detto “Aia di S. Nicola”, “dove la popolazione di Lucito, memore dei benefici che per l’intercessione del Protettore S. Nicola di Bari giornalmente ottiene, va in ogni occorrenza a sporgere lagrime per ottenere grazie”. In questa Cappella ci si reca l’undici di maggio per prendere le statue di S. Nicola di Bari e S. Agnese e portarle in paese e la terza domenica di giugno, quando la popolazione, ricondotte in processione le statue in montagna, vi celebra la festa.




Da vedere anche il tratturo Celano-Foggia, Porta da Piedi, Porta Maggiore, i ruderi dell'Eremo di S. Angelo Altissimo. “

da Visit Molise





In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Elezioni europee

6-9 giugno 2024 Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.



Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell'Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un'ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.



Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall'esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.



La legislazione dell'UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l'ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l'economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.



Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell'elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l'elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.



Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l'Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell'UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.



Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.



La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.



giovedì 2 novembre 2023

Eurovinum - I vini di Petrussa a convivio a Sesto al Reghena, alla Trattoria al Grappolo


 



Il progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI - Iniziativa Adriatico – Jonica - Forum intergovernativo per la cooperazione regionale), promosso dalla rete Borghi d'Europa organizza un’iniziativa d’informazione volta a valorizzare, in ambito nazionale ed internazionale il territorio del Friuli Occidentale e le sue importanti attività. Tale progetto si protrarrà fino a dicembre del 2024.



L'incontro che si è svolto a Sesto al Reghena, presso la Trattoria al Grappolo , ha proposto a convivio le eccellenze che Michela e la Sua Famiglia utilizzano nella loro cucina quotidiana.

I piatti presentati sono stati accompagnati dalle interviste della redazione di Borghi d'Europa, che ha realizzato due puntate della trasmissione multimediale.


Ad accompagnare i piatti di Michela i vini dell'azienda agricola Petrussa

di Prepotto (Colli Orientali), segnatamente il Merlot e lo Schioppettino.

"Ricordiamo quel momento come fosse ora: la decisione era presa e sapevamo molto bene a cosa andavamo in contro. Era il 1986 quando decidemmo di dedicare la nostra vita all'azienda agricola di famiglia, cercando di dare seguito al grande lavoro ed al grande impegno profusi durante le due generazioni precedenti dal nonno Giuseppe e, successivamente, da nostro padre Celestino. La decisione lasciò Celestino e Giustina, i nostri genitori, senza parole. E non era difficile comprenderne il motivo: la nostra scelta li riportava mentalmente al loro passato, alla dura vita nei campi ed alle continue privazioni a causa delle difficoltà economiche che la vita rurale imponeva."


Lo Schioppettino di Prepotto, è il vino rosso friulano che si produce esclusivamente nel comune di Prepotto, in provincia di Udine, nella vocata DOC “Friuli Colli Orientali”, dove il vitigno Schioppettino è coltivato da sempre. Qui ha trovato una dimora di tal eccellenza, da motivare un gruppo di coltivatori a fondare un Associazione per tutelarlo e promuoverlo. Nel calice, è rosso rubino intenso, il profumo riporta ai frutti di bosco, alla marasca e alla seducente nota speziata. Versatile e complesso, gradisce il lungo affinamento che ne sottolinea l’eleganza.


Ma anche il Merlot proposto da Gianni Petrussa, ha colpito i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa.


"Le caratteristiche organolettiche del Friuli Colli Orientali Merlot DOC- osserva Renzo Lupatin, giornalista-, prevedono un colore Rosso rubino, Rosso granato. Il profilo olfattivo del vino Friuli Colli Orientali Merlot DOC è caratteristico, piacevole e al palato risulta secco, di corpo, sapido."


Ma quei giornalisti vagabondi, che hanno posto le loro ragion d'essere nel mitico camminare la terra di Luigi Veronelli, hanno ben capito l'azienda.

I fratelli Petrussa - osserva Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, sono un team perfetto. Insieme con tanto entusiasmo e passione per il loro lavoro riescono a convincere i clienti nazionali e internazionali.”

I giornalisgti e i comunicatori della rete internazionale sono alla ricerca non soltanto di prodotti eccellenti e di territori ospitali, ma di 'terre' del buon e bello vivere, dove natura e cultura vivano in simbiosi, secondo una sostenibilità dei tempi d'oggi e , lasciatecelo dire, futuri !



sabato 26 agosto 2023

L'Europa delle scienze e della cultura – Conad City di Zoppola con Borghi d'Europa

 








Nell' estate del 2019 i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa realizzavano un intervento

a Zoppola, in collaborazione con la Pro Loco, in occasione di Arti e Sapori.

Arti e Sapori è un festival internazionale dello spettacolo di strada che da 17 anni trasforma il centro storico di Zoppola in un grande teatro e ristorante a cielo aperto.

Spettacoli tra giocoleria, funambolismo, acrobazie, teatro e musica sono in programma negli angoli più suggestivi del paese, chioschi enogastronomici con specialità tipiche locali e internazionali, birrifici artigianali e un ricchissimo mercatino di artigiani e artisti completano l’offerta di questa manifestazione che si ispira alle fiere tipiche della tradizione contadina.



In questo contesto nel 2019 si sviluppò la collaborazione con Conad City. Denis e il suo team sostennero la campagna di educazione alimentare che Borghi d'Europa realizzò nel Friuli Occidentale.


"Conad City è una catena di supermercati di prossimità – racconta Denis-, che unisce la garanzia di qualità del marchio Conad alla comodità della spesa vicino casa creando il supermercato di quartiere e per la spesa giornaliera ideale."


"Per noi esiste solo un modo di fare business: farlo in modo sostenibile attraverso un insieme di azioni concrete basate sulla partecipazione e sull’inclusività. Ciascuno deve fare la sua parte: soci, clienti, produttori, dipendenti, consorzi, collaboratori, cooperative, tutti, con la guida sicura della prima GDO italiana, una regia forte in grado di mettere a sistema l’impegno della grande filiera delle relazioni, facendo educazione, aiutando le persone a fare scelte d’acquisto sostenibili e semplificando le complessità.Siamo “persone oltre le cose” e sappiamo bene che senza la conoscenza e il rispetto delle comunità in cui operiamo, nessun obiettivo potrà mai essere raggiunto, né dentro, né fuori dai nostri negozi.È questo il senso più autentico dell’espressione “una comunità è più grande di un supermercato”: la sostenibilità parte dal singolo e si diffonde nel contesto circostante, contaminando le buone abitudini che noi di Conad abbiamo cominciato ad attuare già da tempo."


Basandosi su questi principi Conad City di Zoppola partecipa nel 2023 alla nuova edizione del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI – Iniziativa adriatico ionica).

martedì 23 maggio 2023

MILANO VETRINA DEL GUSTO: CUNZA, PICCOLO RISTORO EMILIANO IN VIALE MONZA

 




Milano, 20 Maggio 2023- All’interno del Mercato Comunale di Viale Monza Nolo a Milano si trova Cunza, piccolo ristoro Emiliano, nato a fine 2019 per volere di Emanuele Simonini, che dopo un periodo di tirocinio in diversi locali, decise di aprire il suo.

Simonini, di origine emiliana e proveniente da un altro universo professionale, ha raccontato alla redazione dell’Italia del Gusto che ha voluto creare un locale sincero e proporre una cucina genuina di tradizione emiliano-romagnola, Durante il duro periodo di chiusure forzate per la pandemia Covid,  è riuscito a farsi conoscere ed apprezzare dalla clientela offrendo il servizio di delivery ed asporto, specializzandosi con le tecniche di cucina a basse temperature e le vasocotture.

Il Nome Cunza deriva dal tipico pesto montanaro Modenese che si usa per farcire le famose tigelle, che naturalmente vengono preparate artigianalmente e servite coi prelibati salumi emiliani.

Ma in  questo piccolo ristorante, che lavora molto bene anche nel weekend (è aperto sempre dal martedì al sabato), si possono trovare anche primi di tradizione come le tagliatelle al ragù, le lasagne fresche, i tortellini in brodo di cappone (in inverno) e i ravioli di zucca e parmigiano.

Tra i secondi piatti, impossibile non menzionare le costine di maiale cotte bassa temperatura, il filetto di maiale o lo stinco, le polpette al sugo di carne e per i vegetariani anche le polpette di ceci col parmigiano, per dargli un tocco emiliano-romagnolo.

Per accompagnare questi piatti di tradizione, la clientela da Cunza può scegliere tra alcuni vini emiliano-romagnoli e  naturali come il Lambrusco Blanc de Noir Biancospino di Fangareggi, il Pinot Nero di Casè o la bollicina di uva Spergola de Il Farneto.

Un’altra chicca è l’Aceto Balsamico di Modena Tradizionale, preparato dal padre di Emanuele Simonini ed invecchiato per 25 anni.

Entrare al Mercato Comunale di Viale Monza Nolo per andare da Cunza significa voler mangiare qualcosa di tipico e genuino, senza fronzoli, ma  soprattutto col sorriso!

 


domenica 30 aprile 2023

Il Buon Paese – Borghi d'Europa alla Cantina del comm. Rosalio Pozzobon a Volpago del Montello



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno proposto in uno stage multimediale presso la Cantina del comm. Rosalio Pozzobon a Volpago del Montello, i temi delle iniziative di informazione del progetto L'Europa delle scienze e della cultura ( patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI - Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica).

La storia : nel 1992 a Volpago del Montello, Luigi Veronelli

Venezia.La Mostra del Cinema. Il ristorante Ai Gondolieri.

Complici gli instancabili animatori della associazione l'Altratavola (nata sotto il Patrocinio della rivista l'Etichetta), si incontrano (siamo nel 1992) Giulia Zucchi di Poada (figura storica della cunicultura italiana) e Luigi Veronelli.

Conosciutisi nel corso di una trasmissione televisiva con Ave Ninchi,Veronelli e Giulia Zucchi hanno da sempre fatto proprie le ragioni della qualità, conducendo una battaglia senza soste per far prevalere tra i produttori questa filosofia di vita.

Giulia è appena diventata presidente di Coniglio Italia, nata per difendere e valorizzare la carne italiana : così chiede a Luigi Veronelli una testimonianza particolare in favore della carne nazionale, riconoscendogli una vita in difesa delle piccole produzioni di pregio.

Detto,fatto.

La rivista L'Etichetta dedica nel mese di novembre 1992 al tema di 'Ghiotto Coniglio' uno speciale con le ricette esclusive di Anna Bonetti.

Un intenso programma di incontri e degustazioni si tiene a Volpago del Motello, sotto il Patrocinio della Civica Amministrazione e della Associazione l'Altratavola.

"... il coniglio – osservava Luigi Veronelli-, è al meglio o al peggio secondo le cure di chi lo alleva. La carne di coniglio migliore - quanto mi piace gridarlo (sono un patriota da che la patria è ciò che si conosce e si capisce) - è prodotta in Italia ".

Altre pagine vengono dedicate alla Mostra dei Vini della Riviera del Montello e a Paronsin Gobbato, al mondo della ristorazione e produzione locali.



All'incontro presso la Cantina comm.Rosalio Pozzobon, vengono presentati e degustati quattro vini

d'eccellenza : Rosso del Commendator (Montello D.O.C.G.), Pinot Nero ROSÈ Brut ( Spumante,

Vitigno 100% Pinot Nero), il 58 ( Rosso Veneto Igt, da uve resistenti), Recantina (autoctono,Montello 

Asolo D.O.C.)


Antonella Pianca, giornalista e degustatrice AIS, ha guidato con Giuliano Pozzobon il viaggio del gusto. Sue le note di degustazione alle quali Borghi d'Europa dedica un ampio servizio per il Percorso Internazionale Eurovinum.


Fabio Stefanon, nume tutelare de La Bottega dei Sapori Crai di Pederiva di Montebelluna ha proposto in accompagnamento il salame gentile e la spalla di San Secondo del Salumificio Villani.



" La spalla è ricavata dalla spalla intera del suino con la sua coppa, di origine rigorosamente italiana. Viene lasciata riposare in un infuso di acqua, sale e i suoi tipici aromi naturali per almeno 15 giorni, poi insaccata in vescica naturale e legata con corda da mani esperte. Dopo una breve asciugatura, viene cotta lentamente. Ne deriva un salume cotto molto delicato, morbido per la sua marezzatura e profumato.È un salume tipico della tradizione rivierasca del Po, prodotto esclusivamente a Parma nelle zone della bassa, un prodotto unico dalla nobile tradizione.


Il salame gentile è il tipico salame della tradizione emiliana fatto con carni di suino italiano, macinate e condite con pepe nero in grani e vino bianco secco che ne valorizza e caratterizza il profumo. Colore vivo e impasto morbido, gusto dolce.


Il pane artigianale de l'Antico Forno di Andrea Semenzin di Caerano San Marco, ha ben commentato la degustazione. L'Antico Forno di Andrea Semenzin è infatti una delle attività che ha reso possibile la nascita del Percorso Internazionale Le Vie del Pane e che, ostinatamente, persegue la propria strada fatta di artigianalità ed eccellenza.


Oggi tutti parlano di qualità e di eccellenza, troppo spesso a vanvera.

Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno deciso di rituffarsi nella propria storia,

per riportare a galla le ragioni di battaglie mai sopite.


mercoledì 26 aprile 2023

LE DEGUSTAZIONI DI BORGHI D’EUROPA: I VINI DI CORDERO SAN GIORGIO A SANTA GIULETTA

 




Dopo la visita, assaggiate le etichette della Tenuta in Oltrepò Pavese

Milano, 26 Aprile 2023- Una nuova degustazione in Oltrepò Pavese per Borghi d’Europa:è stata infatti visitata la Tenuta Cordero San Giorgio, nelle dolci colline di Santa Giuletta e provate varie etichette.

L’Azienda opera con passione e dinamicità dal 2019, quando i tre giovani fratelli Cordero (Francesco, Lorenzo e Caterina), forti della loro esperienza in vigna nelle Langhe,  hanno acquisito la secolare Tenuta San Giorgio, che si estende a corpo unico per circa 22 ettari, puntando molto sulla coltivazione del Pinot Nero, che nella prima fascia collinare dell’Oltrepò ha trovato la sua dimora ideale in termini di terroir.

Il Panorama è davvero molto bello e merita di essere rispettato e tutelato: Caterina Cordero ha infatti spiegato che l’Azienda si è convertita in biologico per assicurare un’ottima valorizzazione dell’ambiente circostante e delle singole vigne.

I vini degustati da Borghi d’Europa:

-        Oltrepò Pavese Pinot Grigio Doc Katari 2022: molto fresco e piacevole, con una buona intensità al naso dovuta ad un mix di note fruttate e floreali, al palato è sapido, con un finale abbastanza lungo.

-        Oltrepò Pavese Pinot Grigio Doc Ramè 2022: proveniente dai vigneti con esposizione ad est a Santa Giuletta, ha un bellissimo colore ramato luminoso (fa una notte di macerazione), il naso è un mix di frutti gialli, note di miele d’acacia e minerali, in bocca è elegante ed avvolgente, con buona persistenza.

-        Il Rosato Igt Provincia di Pavia Piasa 2022: da uva 100% Croatina, è un rosato cerasuolo che al naso rivela delle note fruttate che ricordano la ciliegia e le fragoline di bosco e delle note floreali di rosa e viola, mentre al palato ha una bella acidità e freschezza, che lo rende versatile negli abbinamenti col cibo (si sposa bene con salumi, formaggi leggeri e anche con la pizza)

-        Il Pinot Nero Doc dell’Oltrepò Pavese Tiamat 2021: elegante e fresco, il naso ricorda il sottobosco, con delle note minerali e una leggera speziatura dolce, al palato è sapido ed equilibrato.

-        Il Pinot Nero Doc Riserva dell’Oltrepò Pavese Partù 2020: selezione delle migliori uve dei vigneti di proprietà, è un Pinot Nero di buona struttura ed equilibrio, che al naso ha delle note di piccoli frutti rossi, erbe e spezie e al palato è generoso e rotondo.

-        Il Pinot Nero Doc dell’Oltrepò Pavese Sg 2020: un cru, proveniente dal vigneto più vecchio (impiantato nel 1967) di proprietà con esposizione a sud ovest a Santa Giuletta, di colore rosso rubino con riflessi granati, questo Pinot Nero vanta grande struttura, finezza e complessità, il naso è un mix di note fruttate, balsamiche e minerali e al palato è davvero rotondo e persistente.

-        Oltrepò Pavese Doc Barbera Riserva Fredo 2020: una Barbera che assomiglia molto a quelle del Monferrato Astigiano, che affina per dieci mesi in barriques di rovere francese e altri dieci in botte grande, ha un naso dove prevalgono delle note di ciliegia e prugna, affiancate da note che ricordano il tabacco, il pellame e delle spezie, mentre al palato è strutturato e ben bilanciato tra acidità e morbidezza.

-        Lo Chardonnay Doc dell’Oltrepò Pavese Rivone 2021: bianco dal grande potenziale evolutivo, di colore giallo paglierino intenso, con un naso complesso di note agrumate, minerali (quasi un sentore affumicato) e di erbe officinali mentre al palato ha grande equilibrio e finezza, perfetto sia con carni bianche che con piatti di pesce di struttura.

Una degustazione molto interessante, visto che ogni vino provato ha rispecchiato l’identità del territorio attorno alla Tenuta, oltre alla passione ed esperienza della famiglia Cordero, che dopo le Langhe, ha di certo affondato le proprie radici in questo angolo collinare dell’Oltrepò.

In alto i calici!

sabato 8 aprile 2023

La Via della Pizza – Il Percorso Internazionale presentato alla Pizzeria Tre Stelle di Ogliano - Il vino col fondo dell'azienda agricola Zinto

 



Sara Staiano, nume tutelare della Pizzeria Tre Stelle di Ogliano e partner d'informazione di Borghi d'Europa, ha accolto nel suo locale i giornalisti impegnati negli itinerari de La Via della Pizza.


Pizza e vino col fondo : un binomio che può per davvero celebrare l'incontro alla Pizzeria

Tre Stelle.


Ma quali sono i riferimenti internazionali dell'iniziativa?


"L'Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) – racconta Renzo Lupatin, giornalista-, è un'organizzazione internazionale nata nel 2000 e che raccoglie alcuni dei paesi che si affacciano sul mar Adriatico e Ionico. È un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella Euroregione Adriatico Ionica. Il suo segretariato permanente ha sede nella città di Ancona, storico avamposto tra l'Europa occidentale, la Grecia e i Balcani, nella cinquecentesca Cittadella, detta anche Fortezza di Ancona.

Borghi d'Europa promuove il progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura', sotto il Patrocinio della IAI.

Il borgo di Ogliano (Conegliano) era stato inserito da Borghi d'Europa nell'elenco dei beni culturali del 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale, per il Percorso Internazionale Le Terre di Collina.

Nel 2021 Ogliano è stato inserito nel circuito dei borghi di collina, per poter realizzare scambi culturali finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio.


" Come al solito – commenta il fotoreporter e giornalista Alberto Paccagnella-, l'iniziativa ha voluto sintonizzarsi sulle frequenze d'onda della buona informazione. Ecco allora che la buona cucina del locale ha proposto, fra l'altro, una riflessione sul prosecco col fondo, degnamente rappresentato dalla azienda agricola Zinto di Collalbrigo. "